sabato 12 settembre 2015

Peloponneso meridionale

Durata del viaggio: 2 settimane (17 giorni)
Costo complessivo (tutto compreso): 1.500 € a persona circa
Periodo: 6-22 agosto 2015


Day 1
Il viaggio in Grecia inizia all'areoporto di Orio al Serio, dove il volo Ryanair ci porta nel Peloponneso, a Kalamata. Prenotando con un certo anticipo (nel mese di febbraio), abbiamo contenuto la relativa spesa: € 275 a persona, a/r.
Purtroppo, pur muovendosi con la medesima sollecitudine, non siam riusciti a risparmiare granché sul noleggio dell'auto (circa € 700, compresa l'assicurazione), prenotata tramite rentalcars.
Ritirata la nostra utilitaria (Seat Ibiza) alle 10:00 del mattino circa, ci dirigiamo senza indugio alla nostra prima destinazione: Pilos, sul versante occidentale del Peloponneso.
Dopo circa tre quarti d'ora arriviamo alla pensione Filitsa (prenotata attraverso booking), dove ad accoglierci, sotto l'ombreggiato portico all'ingresso, c'è Petros, simpatico cinquantenne di Salonicco che gestisce questa graziosa pensioncina nei mesi estivi, insieme alla moglie.
Prendiamo nota di qualche suggerimento e dopo aver disfatto i bagagli -armati di pinna, fucile ed occhiali- ci affrettiamo a raggiungere la spiaggia che ha orientato il nostro tour: Voidokilia (letteralmente "pancia di mucca").
Le aspettative non vengono tradite, la spiaggia è da sogno, una mezzaluna di sabbia bianca che fa da cornice ad un mare azzurro e cristallino, immerso nel verde della vegetazione circostante. La attraversiamo a piedi fino all'estremità opposta al parcheggio, dove c'è meno gente.
Per la verità, nonostante sia agosto, non è per niente affollata e pare frequentata in larga parte da greci, piuttosto che da turisti. Sarà anche perché non ci sono né bar, né tanto meno ombrelloni, la spiaggia è, anzi, piuttosto wild, come piace a noi.
Macchina fotografica al collo, faccio giusto in tempo a scovare un buon angolo per inaugurare il primo scatto, quando mi accorgo che la batteria è completamente scarica... lol!
A questo punto ci siamo consolati con una bellissima nuotata, interrotta solamente dall'appropinquarsi di un minaccioso temporale nel tardo pomeriggio... è giunta l'ora di tornare alla pensione e pregustare la cena.


Day 2
Cerchiamo di alzarci presto, ma falliamo miseramente. Dopotutto, è vacanza!
Petros ci omaggia di un ice coffee e di una torta allo yogurt e frutta preparata in casa da sua moglie: deliziosa.
Essendo ormai le 11:00 decidiamo di preparare dell'insalata greca, fatta con pomodori acquistati il giorno prima a bordo strada da un contadino locale, da portare con noi in spiaggia, ed optiamo per Glossa Beach, vista in foto, dove pare ci siano delle zone d'ombra per un pò di sollievo nelle ore più calde della giornata.
La spiaggia è raggiungibile da Voidokilia, attraverso un piccolo sentiero che si inerpica direttamente dall'ingresso, con una camminata di circa 10-15 minuti. Alla fine del sentiero si scorge una discesa in mezzo alla vegetazione e un vero e proprio angolo di paradiso.
Glossa Beach
Glossa Beach è una spiaggia di sabbia bianca, racchiusa tra le rocce, che cede il passo a bianchi ciottoli verso il mare, dove gli avventori hanno creato delle piscinette cinte da sassi che la rendono ancora più caratteristica.
Glossa Beach
La spiaggia è semi deserta, popolata ai 4 angoli da simpatici personaggi, organizzati con le loro tende e -soprattutto- nudi.
Dopo la nuotata di rito siamo stati avvicinati da un giovane, pudicamente copertosi con l'asciugamano, che ci ha omaggiato di una "palla" di argilla, "for the SPA", estratta dalle rocce sul lato nord di Glossa. Ringraziando, ci siamo quindi lanciati in un rilassante cospargimento su tutto il corpo.

Al calar del sole, a detta del buon Petros, è facile assistere a improvvisate serate musicali, ma i nostri programmi per il pomeriggio sono diversi e così, salutate quelle chete acque, ci siamo diretti a Sykia Pass, dove si può attraversare a nuoto o a piedi (l'acqua è molto bassa) la lingua di mare che separa la Golden Beach da Bouka beach
Dopo un breve bagno, nonostante i lampi e tuoni all'orizzonte, abbiamo deciso di indossare le scarpe da tennis e salire a Paleokastro, il vecchio castello di Navarino, edificato dai Franchi nel Duecento. 
Paleokastro
La camminata dura circa una mezzoretta: il passo è abbastanza agevole, ma forse la gita è sconsigliabile ai soggetti aracnofobici per le non piccole dimensioni dei ragni che è facile incontrare, intenti a godersi il panorama e la brezza marina dalle loro tele, tra una pianta e l'altra, sopra la testa degli ignari passanti. 
Raggiunto il castello, si cammina sulle rovina delle mura, ben conservate, fino al lato opposto della fortezza, dove, una volta giunti, si rimane -letteralmente- a bocca aperta non appena si apre la vista su Voidokilia, pronta a ripagare anche i soggetti più esigenti della fatica per la scalata.


Voidokilia vista da Paleokastro

Nel nostro caso, il sole è rispuntato all'improvviso dalle nubi e ci ha regalato uno spettacolo ancora più suggestivo, con un tratto di arcobaleno ad impreziosire il panorama.


Arcobaleno su Voidokilia e Laguna

Day 3
Il terzo giorno viaggiamo verso sud, direzione Methoni, alla ricerca di qualche spiaggetta fra lì e Finikounta. Attraversiamo il paese di Methoni, caratteristico per la fortezza che, solitaria e imponente, troneggia sul lungomare del pittoresco villaggio.
Rimandiamo la foto di rito al ritorno, ignari del fatto che la nuvola di Fantozzi si è solo momentaneamente scordata di noi.
Dopo qualche kilometro nell'entroterra, ci avventuriamo in una stradina che vira in direzione mare. Raggiungiamo così, dopo una serie di interminabili tornanti -e pregando ad ogni curva di non incrociare una macchina proveniente dal senso opposto- la spiaggia di Tsapy.
La via tutt'altro che agevole avrebbe meritato un posto sicuramente migliore: spiaggia misto sabbia-sassi e acqua stile laguna. Davvero niente di ché.
Tornando, come già detto, siamo colti dall'immancabile -fortunamente breve- temporale tardo-pomeridiano. Ci consoliamo la sera, cenando al Poseidonia, a Pilos, con un buonissimo pesce fresco, scelto dal "pick-of-the-day" (ci siamo guardati ed è stato amore a prima vista), grigliato e accompagnato da verdure appena scottate (credo spinaci selvatici), condite con olio e limone. Peccato solo che il giovane cameriere, nel pulirlo, scarta insieme alle lische una quantità disdicevole di ciccia, che avremmo volentieri ripulito. Prezzo abbastanza caro rispetto agli altri ristoranti (€ 65 in due, per un antipasto, il pescione con contorno, vino e acqua), ma qualità ottima.
Lasciamo alle nostre spalle Pilos e la pensione Filitsia (voto 6,5/10, prezzo €180 per camera matrimoniale per 3 notti, locali discreti, un punto in più per i gestori, uno in meno perché la notte passavano molte auto a ridosso del nostro appartamento... fino alle 5-6 del mattino).


Day 4
Direzione Stoupa. Decidiamo di fare tappa ad una cascata naturale vendutaci come molto bella: Polilimnio, che però non ha pienamente soddisfatto le aspettative, soprattutto se paragonata all'alternativa, ossia un'ultima mattina alla bellissima spiaggia di Voidokilia. Ma tant'è, ogni tanto si sbaglia: la via è abbastanza lunga per raggiungere a piedi dal parcheggio la cascata ed il tutto è reso meno piacevole da un sol leone. Servono assolutamente scarpe da tennis, mentre noi eravamo in infradito.
Polilimnio
Riprendiamo la marcia e ci fermiamo solo in un paesino in prossimità di Stoupa, Kardamyli, dove ci riconciliamo con la Grecia attraverso un bagno in acque cristalline.
Per le prossime 3 notti pernotteremo ai Nefeli Apartments, che ci fanno subito un'ottima impressione: gli appartamenti sono su due piani in costruzioni tipiche della zona, con mattoni in pietra a vista e in stile torretta. Molto carini anche all'interno, con elettrodomestici nuovissimi e un ampio balcone vista mare.


Day 5
Trascorriamo tutto il giorno in una spiaggia di Stoupa, che chiameremo Delfinia, anche se non sono sicuro del nome... Si tratta ad ogni buon conto della spiaggia che precede la più celebre Kalogria e, a nostro parere, ancor più bella. Il mare è uno specchio ed è un vero piacere nuotare ed ammirare il fondale, ricco di stelle marine.
Delfinia, Stoupa

La sera decidiamo di fare un giro per i locali sul lungomarre di Stoupa, a Kalogria: molto affollato e  pieno di bei ristorantini acchiappaturisti.

Day 6
Sveglia presto e giù con la macchina verso Sud. Il giro è stato abbastanza faticoso (rientreremo la sera alle 20:00 circa), ma più che appagante. Siamo scesi fino all'estremità meridionale della regione del Mani, a Porto Kagio, scendendo dal versante ovest, per poi risalire dal versante orientale, in un susseguirsi di mare e monti veramente suggestivo. Il paesaggio muta rapidamente e la vegetazione diventa ben presto scarsa fino a scomparire. Lo scenario brullo esalta ancora di più il protagonista assoluto della zona: il mare! I colori sono indescrivibili, meglio che a parlare sia la fotografia.




Nel corso del tragitto facciamo innumerevoli tappe per immortalare vedute mozzafiato, ma indugiamo particolarmente nel paese di Limeni, spettacolare, con costruzioni in pietra (caratteristica della zona) direttamente affacciate su un mare azzurrissimo. Non c'è spiaggia, ma ci si può tuffare praticamente da ogni angolo del paese.
Limeni
Limeni
Degno di nota è poi certamente il paese di Vathia, con la sua fortezza arroccata sulla montagna che domina dall'alto un paesaggio fantastico, regalando ai viaggiatori una foto da cartolina.

Vathia
Durante il viaggio facciamo tappa alle spiagge di Mezapos, sul versante occidentale, che non è niente di che, specie perché poco più avanti si susseguono calette incantate che avrebbero meritato sicuramente di più, e a Kokkala, che invece è veramente bella: anche in questo caso, a farla da padrone è il mare, trasparentissimo e ricco di fauna marina. 
Torniamo al Nefeli Apartment stremati, ma più che soddisfatti per la gita nel Mani estremo.
Per tre notti in matrimoniale al Nefeli Apartment (voto 7,5/10) abbiamo speso 220 €: un pò più che negli altri posti, ma per una qualità decisamente maggiore. Finalmente delle rilassanti serate sul grande balcone vista mare e qualche sonno sereno, cullati dalle cicale.


Day 7 - Day 8 - Day 9
Ci mettiamo nuovamente in viaggio, diretti a Monemvasia, dove trascorreremo le prossime tre notti.
Lungo la strada ci fermiamo ad ammirare la spiaggia con relitto di Githio (trovato scritto anche Gytheio sui cartelli stradali), ma non indugiamo più di tanto, non restando particolarmente colpiti dalla zona, nonostante alcune vedute notevoli.

Githio
Il nome Monemvasia, in greco "unico accesso" deriva dalla famosa isola che spunta sul Mar Egeo, collegata alla terra ferma da un ponte artificiale, sulla quale sorge una città fortificata che ha visto alternarsi turchi e veneziani, fino alla liberazione grazie alla guerra di indipendenza greca del 1821.

L'isola di Monemvasia

Sull'isola ci si perde fra i vicoli di un paese senza tempo, in un susseguirsi incessante di scorci incantevoli, facendosi strada fra negozi di prodotti tipici e bar dalle vedute mozzafiato. Salendo a piedi verso la fortificazione, il panorama diventa più entusiasmante ad ogni tornante, lasciando ammirare i tetti dell'intero paese aggrappato sulla montagna che sembrano tuffarsi nel mare.




Monemvasia

Monemvasia

A Monemvasia abbiamo pernottato all'hotel MPalkoni, sulla terra ferma, a 5 minuti dall'isola. Posto molto carino e curato, prezzo onesto (168 € in due per tre notti), ma decisamente sfortunata la posizione, vista mare+isola sì, ma sulla strada, con rumori di macchine e motociclette a disturbare il sonno (voto 6,5/10).
Non molto da segnalare anche dal punto di vista culinario. Ci siamo fidati di Tripadvisor e abbiamo provato il primo della lista dei ristoranti consigliati: Mateo's Café che i commenti degli utenti consigliano per alcuni piatti e per la simpatia del proprietario, che è solito aggirarsi per i tavoli a fine cena per quattro chiacchiere. Abbiamo provato un saganaki (formaggio tipico fritto), le cozze, i gamberoni e la seppia alla griglia e il polipo in salsa di vino rosso. Quest'ultimo molto buono, il resto nella media. A fine cena si è effettivamente seduto con noi il buon Mateo.

Days 10-16
Isola di ELAFONISOS!
Trascorriamo gli ultimi giorni di vacanza in puro relax su quest'isola fantastica.
Purtroppo comincia ad essere conosciuta e si notano cantieri in corso un pò dappertutto, anche se per essere in pieno agosto non è certamente affollata. Abbiamo alternato le spiagge di Simos (la più famosa) e di Panaghia (sul lato opposto), ma infine ci siamo innamorati di una caletta con molta meno gente, proprio dietro a Simos, dove il mare componeva tutta la scala cromatica del colore blu.
Simos

Panaghia al tramonto

Caletta isolata appena prima di Simos

Ad Elafonisos abbiamo soggiornato negli appartamenti di Sogno Greco, dove ci ha accolto il simpaticissimo Fabio. Per 7 notti in appartamento per 2 adulti abbiamo speso € 525. L'appartamento, situato a 5 minuti a piedi dal porto e dal paesino, è pulito e abbiamo dormito benissimo senza condizionatore (voto 7,5/10).
Capitolo cibo: ci siamo basati un pò sui consigli e un pò su quanto appreso da Tripadvisor. I locali sul lungomare del paesino sono tutte tavernette molto simili fra loro, noi abbiamo provato Kostantinos, raccomandatoci per la Moussaka, ed effettivamente devo ammettere che è senza dubbio la migliore che ho mangiato nei miei soggiorni in Grecia. Resto ad ogni modo convinto che anche il più tradizionalista dei greci baratterebbe volentieri la propria  moussaka con un piatto di melanzane alla parmigiana... 
Abbiamo anche tentato di cenare a Ta Nisia tis Panagias, ristorante dalla vista impareggiabile sulla spiaggia di Panaghia, ma dopo mezzora in attesa per un tavolo, in piedi, non essendo stati minimamente calcolati dai camerieri, ci siamo mestamente allontanati (bisogna dire che proprio quella sera, sfortunatamente, era in corso una cena di matrimonio).
Dopotutto non ci è andata poi male, perché abbiamo ripiegato su un ristorante in zona porto di cui avevo sentito parlar bene in spiaggia: To Kouzini, l'unico che si differenzia un pò dagli altri per un menù più "esotico". I piatti prescelti sono stati filetto di salmone con riso basmati e mango e gamberi con riso e avocado. Piatti per il vero semplici e gustosi, ma tornando indietro cambierei senz'altro l'ordinazione, perché gli antipasti erano fa-vo-lo-si! Le alici fritte più buone mai assaggiate e degli spiedini di carne (maiale e pollo) ottimi, cotti alla perfezione e serviti su una specie di paletta al cui solo ricordo mi brontola lo stomaco dalla fame. Il personale poi è veramente carino e simpatico.

Last Day : Sulla via del rientro verso Kalamata, mi sono accorto di aver colpevolmente dimenticato ancora una tappa e, visto che si trovava poco fuori tragitto, abbiamo deciso di fare un salto anche a Mistra, città fortificata che si erge su un monte a 8 km da Sparta. Beh, la deviazione è valsa sicuramente la pena. E' possibile visitare con un unico biglietto (5€), sia la città antica, sia il castello sovrastante, con una vista mozzafiato su distese di uliveti che si estendono sino e oltre la città di Sparta.

Mistra

Sparta (vista da Mistra)

Purtroppo il nostro viaggio è giunto inevitabilmente (e velocemente), al termine. 
Si tratta di un tragitto che consiglierei sicuramente a chi ama girare e che per l'abbondanza di altre mete nel Peloponneso si presta ad innumerevoli varianti. 

A me, personalmente, viene voglia di ripetere tutto dall'inizio ogni volta che guardo queste foto!

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